Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti: una riforma di carattere disorganico?

A chi è rivolto?

Avvocati, giornalisti, studenti, manager, commercialisti

Area disciplinare

Diritto penale

9 novembre 2021

16.00 - 19.00

Online – Piattaforma Certificata FAD

Costo

100 Euro | Gratuito per i Soci CSB

Crediti

Accreditato presso il Consiglio Nazionale Forense con n. 1 credito

 

9 moduli di aggiornamento per professionisti sul tema della Responsabilità Amministrativa degli Enti (ex D.Lgs. n.231/01)

9° appuntamento: 9 novembre, ore 16.00 – 19.00

Il Centro Studi Borgogna torna ad occuparsi della Responsabilità Amministrativa degli Enti ex D. Lgs. n. 231/01 –martedì 9 novembre, dalle ore 16.00 alle 19.00 – con il nono e ultimo appuntamento del Ciclo di Incontri che si è articolato in nove eventi calendarizzati nell’arco dell’intero anno e rivolti ad avvocati e professionisti nel settore legale.

L’evento – dal titolo “Reati tributari e responsabilità amministrativa degli enti: una riforma di carattere disorganico?” – sarà moderato da Fabrizio Ventimiglia, Avvocato Penalista e Presidente CSB, e vedrà la partecipazione, in qualità di Relatori, di: Nicola Ricciardi (Avvocato, Presidente Fisco e Territorio), Federico Maurizio d’Andrea (Presidente OdV Banco BPM S.p.A., Vice Presidente Centro Studi Borgogna), Lorenzo Allegrucci (Avvocato, OdV Class Editori), Arcangelo Trivisani (Ten. Col. TST in forza al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GdF di Milano).

Come è noto, i reati tributari sono stati introdotti per la prima volta nel D.Lgs. n. 231/01 con la Legge n. 157/2019, all’art. 25-quinquiesdecies. Poco dopo, anche in attuazione della c.d. “Direttiva PIF”, il legislatore è nuovamente intervenuto sullo stesso articolo con il D.Lgs. n. 75/2020, al fine di ricomprendere tra i reati presupposto le fattispecie di dichiarazione infedele (art. 4, D.Lgs. n. 74/2000), omessa dichiarazione (art. 5, D.Lgs. cit.) e indebita compensazione (art. 10-quater, D.Lgs. cit.).

La riforma ha spinto le imprese a innovare i protocolli e le procedure già previsti per la prevenzione del rischio fiscale, precedentemente rilevante ex D.Lgs. n. 231/01 soltanto “indirettamente”, nelle ipotesi di riciclaggio dei proventi dell’evasione fiscale. Ne è conseguita una maggiore attenzione per i processi legati alla gestione della contabilità generale e analitica, oltre che alla gestione dei rapporti con i fornitori. Se da un lato si tratta di un risultato certamente apprezzabile, dall’altro bisognerà attendere ancora qualche anno per misurare con precisione gli effetti della riforma sul contrasto all’evasione fiscale. Sin da subito, peraltro, non sono mancate critiche alla riforma da parte di esponenti degli ambienti accademici e professionali.

In primo luogo, si ricorda l’annosa questione della compatibilità dell’introduzione dei reati tributari come presupposto della responsabilità da reato degli enti ex D.Lgs. n. 231/01 con il principio del ne bis in idem. Da più parti, inoltre, è stata rilevata la natura disorganica ed “emergenziale” di una riforma che, secondo alcuni, pare ispirata più dall’urgenza di adempiere agli impegni presi in sede europea che non da una precisa e consapevole scelta di politica criminale.

In occasione dell’incontro, i Relatori offriranno i propri autorevoli spunti di riflessione al fine di tracciare un primo e provvisorio bilancio circa i limiti e i benefici della riforma, con uno sguardo rivolto alle prospettive di modifica o integrazione e agli impatti concreti sul mondo delle imprese.

L’evento, accreditato presso il Consiglio Nazionale Forense con n. 1 credito, è a pagamento e si terrà da remoto, su Piattaforma Certificata FAD.

Per informazioni su quote di partecipazione e modalità di iscrizione scrivere a iscrizione@centrostudiborgogna.it

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